bilancia

Molti sono i numeri che possono essere associati al nostro corpo, ogni misurazione ha però i suoi limiti e la sua utilità. Mentre alcune misure vengono gestite e utilizzate prevalentemente in campo medico e gestite da professionisti, il peso è una misura che tranquillamente possiamo prendere a casa, senza una guida e un controllo esterno. La facilità con cui possiamo pesarci è però allo stesso tempo un vantaggio e uno svantaggio, soprattutto se non sappiamo davvero interpretare quel numerino che ci appare sullo schermo che, estrapolato dal suo contesto, potrebbe essere molto fuorviante.

Al peso e alla bilancia sono spesso associate paure e ansie, per questo sconsiglio ai miei pazienti di pesarsi con eccessiva frequenza e di evitare di affidarsi ciecamente a questo valore.

Per poterlo però utilizzare e interpretare vanno considerati alcuni aspetti generali:

      Un numero, mille possibilità

Quando ci pesiamo il nostro corpo viene letto dalla bilancia come se fosse fatto tutto della stessa sostanza, ma grazie al cielo non è così. Il nostro corpo è infatti composto da tessuti diversi, con una funzione diversa, un’estensione diversa e soprattutto uno scopo diverso. Qualcosa di così complesso viene semplificato al massimo e riassunto in un unico numerino, questo aspetto va sicuramente tenuto d’occhio e considerato quando mettiamo i nostri piedi sulla pedana.

      Le componenti corporee hanno pesi diversi

Essendo il nostro corpo articolati in differenti tessuti, queste componenti hanno anche pesi differenti. Il muscolo, ad esempio, ha un peso nettamente maggiore rispetto ad uno stesso volume di tessuto adiposo, eppure tutto questo non viene riportato sulla bilancia, che potrebbe tranquillamente rilevare lo stesso peso in due persone con una composizione corporea completamente diversa.

      Il peso varia continuamente 

A complicare ancora di più il quadro, possiamo aggiungere che il nostro peso corporeo non è mai fisso. Non è fisso in un mese, in una settimana e neanche in una singola giornata. Dipende da moltissimi fattori: ambientali, fisiologici, patologici, alimentari… Il nostro peso è quindi un range di valori all’interno del quale oscilliamo continuamente, il nostro corpo è un sistema aperto ed è una fortuna che sia così elastico e dinamico.

Alla luce di questi aspetti spero quindi di essere riuscita a convincervi di quanto possa portarci a volte fuori strada utilizzare il peso come unico parametro per valutare una forma fisica, un percorso dietetico, o ancora di più una persona. La valutazione nutrizionale prende in considerazione moltissimi aspetti per poter leggere questo numero con maggiori sicurezze e contestualizzandolo alla persona che realmente abbiamo di fronte. Non fermiamoci a questo numero, dietro c’è davvero un mondo, ci siamo noi.

Nuovo anno e nuovi consigli per tornare in forma. Nelle settimane successive alle feste natalizie, i social si intasano di consigli per tamponare i danni fatti tra cenoni e pranzi.

“Consigli per tornare in forma dopo le feste”, “Dieta detox rapida ed efficace”, “Usa l’alimento purificante tal dei tali”. Questi sono solo alcuni dei titoli che ho trovato on line in questi giorni, tra Instagram e siti web, ma non solo, se ne parla continuamente anche alla radio e in televisione.

Veniamo quindi bombardati da messaggi che ci invitano a cambiare rotta, facendoci pentire per come abbiamo mangiato durante le festività.

Con un approccio del genere, le feste vengono inserite in una parentesi a parte in cui tutto è concesso, mentre il resto dell’anno dev’essere fatto da piatti puliti e sani. Questo atteggiamento ci porta necessariamente ad eccedere durante i periodi di festa, perché vengono vissuti come gli unici nei quali è possibile concedersi alcuni alimenti. Più decidiamo di categorizzare i cibi, in “buoni” e “cattivi”, da “tutti i giorni” o da “festa”, più questi ultimi diventeranno desiderabili e avremo voglia di consumarne e spesso abusarne.

L’alimentazione di tutti i giorni dovrebbe vedere i cibi tutti sullo stesso piano, ed esclusi alcuni casi patologici, raggruppare tutti gli alimenti nella categoria “cibi permessi”.

Sicuramente durante le festività, la convivialità avrà fatto sì che le nostre porzioni fossero più abbonanti, ma non abbiamo bisogno di nessuna depurazione o detossificazione. Non servono alimenti magici, è sufficiente tornare alle nostre abitudini, assicurandoci che siano bilanciate e sane.

Tra queste quindi assicuriamoci di fare dei pasti completi e bilanciati, in particolar modo a pranzo e cena, ricordiamoci di bere a sufficienza e di far variare il più possibile gli alimenti che consumiamo settimanalmente, cercando di preferire quelli di stagione.

In questo modo, avendo un buon rapporto con il cibo tutto l’anno non dovremo più temere poche settimane di festa e riusciremo a goderci al massimo e con spensieratezza questi momenti.

Ingredienti per 6 burger:

  • 300 g di legumi in scatola (io ho fatto un mix tra fagioli e ceci)
  • 2 piccole barbabietole
  • 1 cipolla già stufata in padella
  • 1 zucchina
  • 3-4 cucchiai di pan grattato
  • un filo d’olio EVO
  • sale, pepe ed eventuali spezie

Procedimento:
Mixare tutti gli ingredienti insieme ad esclusione del pan grattato, che verrà aggiunto al termine, quando la miscela sara già triturata.
Formare delle sfere di pasta e schiacciarle a forma di burger una volta posizionate su una teglia con carta da forno.
Cuocere a 200 gradi per circa 20 minuti.

Idea perfetta per la primavera e per farcire un panino con insalata e pomodori ad esempio.

“Dieta: complesso di norme di vita atte a mantenere lo stato di salute di un soggetto”.

Troppo spesso al termine dieta viene data un’accezione negativa, indicando nell’immaginario collettivo, un insieme di regole volte nella maggior parte dei casi al dimagrimento.
Una visione del genere ci obbliga a classificare il cibo come buono o come cattivo, categorizzazione che causa la messa in atto di comportamenti insostenibili e dannosi a lungo termine.

Dove sta quindi la chiave? Uno stile alimentare sostenibile e positivo si basa sull’𝚎𝚚𝚞𝚒𝚕𝚒𝚋𝚛𝚒𝚘 e la 𝚏𝚕𝚎𝚜𝚜𝚒𝚋𝚒𝚕𝚒𝚝𝚊̀. L’alimentazione non dev’essere il nostro pensiero fisso ma si deve affiancare e modulare serenamente alla nostra vita quotidiana.

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